EPM EDIL PIEMME insieme a Myyour ha collaborato alla realizzazione del giardino temporaneo “In un onesto errore” (stand 2A) in occasione della nona edizione del Festival del Verde e del Paesaggio che si terrà dal 10 al 12 maggio 2019 nella prestigiosa sede dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Il giardino è frutto del concept design del prof. arch. Franco Zagari, coadiuvato da Mariangela Cerone, Veronica Di Blasi, Jlenia Ruggiero, Francesca Testa e dal gruppo di lavoro del Master 2019 diretto dal prof. arch. Achille M. Ippolito: Marta Angeletti, Francesco Borsato, Raissa De Luca, Roberta Luna, Valentina Mancini, Simone Racheli, Francesca Ridolfi, Maria Grazia Rucco.
Il master in Progettazione del paesaggio è stato invitato dal Festival del verde e del paesaggio a presentare nella forma di un giardino temporaneo una riflessione su alcuni argomenti stimolanti nel rapporto fra il progetto di paesaggio e la città contemporanea. Il tema proposto è un accostamento a prima vista incomprensibile, e invece molto profondo, fra la figura di un protagonista dell’Art Nouveau, Charles Rennie Mackintosch, e una pianta, la rosa, che ha un fascino indiscusso fin dall’antichità. Emergono valori da porre come prioritari in una visione dove il giardino ha un profondo significato non solo culturale, sociale ed economico, ma anche e forse soprattutto politico, così come è stato interpretato da questo grande autore, un simbolo di democrazia e libertà.
“Nell’errore, se onesto, c’è speranza. Essa invece non c’è nella gelida perfezione di un arido stilista (There is hope in honest error, none in the icy perfection of the mere stylist)”.
Questo aforisma è uno fra i più noti di CHARLES RENNIE MACKINTOSH (1868-1928), architetto scozzese che ha dato un’impronta decisiva al movimento dell’Art Nouveau.
Leggerezza, eleganza, essenzialità sono tratti ricorrenti nella sua opera e spesso nel segno della rosa, fiore che gli è sempre stato caro come un simbolo di libertà. Diverse specie si alternano; il colore e il profumo sono come una metafora di una comunità ricca per il numero e la diversità delle sue culture.
La rosa è un media carismatico, con il fascino e lo spessore di un’esperienza che si perde nella notte dei tempi, sia nelle civiltà occidentali che in quelle orientali, da sempre amata per la sua aristocratica essenzialità e per l’illimitata varietà delle sue specie.
Da qui la collaborazione con una delle collezioni più preziose e rinomate di rose antiche in Europa: le Rose di S’ORROSA VIVAIO TORSANLORENZO di Sergio Mario Scudu.
Questi temi, domenica 12 Maggio alle ore 10.30, saranno al centro di un incontro presso l’Area Convegni del Festival, introdotti da Achille M. Ippolito, direttore del Master, e gli interventi di Sergio Mario Scudu e Franco Zagari.